La guida viene incorporata nel dispositivo stesso, rendendo l’applicazione più efficiente e meno invasiva.
Il dispositivo ortodontico può essere facilmente rimosso e riattivato, adattandosi alle esigenze del trattamento.
Sviluppato con tecnologia digitale avanzata per garantire risultati accurati.
Ideale per diverse esigenze terapeutiche.
— Da sinistra verso destra: si procede inizialmente alla cementazione dell’apparecchio. I due prolungamenti anteriori a partenza dai sesti ed appoggio sui quarti servono soltanto per replicare in bocca il piano di riferimento stabilito in fase di progettazione al computer e possono essere rimossi dopo il posizionamento delle viti.
— Sulle boccole dell’apparecchio vengono quindi avvitate due boccole lunghe che svolgeranno la funzione di dima chirurgica per l’inserimento delle viti.
— A destra le due boccole/dime in posizione.
— Da sinistra a destra: in blu la componente endossea della vite, in color oro il mounter che ne consente l’inserimento nell’osso; le due parti sono solidarizzate dalla microvite in verde, nella realtà non visibile all’interno del mounter.
— La vite in trasparenza una volta in posizione.
— Inizio del disassemblamento delle componenti della vite: si inizia con il separare la parte endossea dal mounter rimuovendo la vite che li solidarizza.
— Da sinistra a destra: si rimuove quindi il mounter.
— Si rimuovono le boccole/dima
— Si blocca l’apparecchio alle viti mediante una boccola “tappo” solidarizzata con la vitina (in verde).
— Nel caso si voglia rimuovere l’apparecchio per una delle innumerevoli ragioni che possono suggerirlo, si inizia con il rimuovere la vitina di bloccaggio quindi la boccola tappo ed inne si rimuove l’apparecchio. In tal modo la procedura di inserimento diretto, in assenza di dima, risulterà reversibile, come nel sistema indiretto, da cui il nome della sistematica.